Questo è il mio quaderno di appunti, ci condivido studi ed esperienze con chi ha la mia stessa passione per erbe e incensi. Non credo che un incenso faccia innamorare Tizio di Tizia, ma che possa predisporre all'amore chi lo brucia, aiutandolo nel lavoro di auto-miglioramento, agendo sui suoi sensi e la sua energia. E se questa la chiamate Magia, allora Magia sia!

sabato 30 giugno 2012

Menta



Nei negozi specializzati troverete anche il mentolo, sono piccole stecche fragili e irregolari, sembrano pezzi di caramelle alla menta, ricordate sempre di non toccarvi gli occhi mentre lo maneggiate, considerate che al  tatto è piuttosto untuoso, quindi è impossibile che le dita non vi restino impregnate della sua essenza. Negli incensi per purificare l'aria è a dir poco l'ingrediente principe, tende a coprire ogni altro odore e brucia in pochissimo tempo, mentre lo farete l'impasto per incenso osservate lo strano effetto che fa. Se lo mettete da solo sul carboncino ve lo spegnerà, ma è molto efficace se lo  aggiungete all'acqua poggiata sui termosifoni in inverno, profumerà e renderà l'aria balsamica, un vero toccasana.
Circa la menta, che dire ne vado pazza, la mia mamma la mette perfino nella frittata ed è un tocco sublime!

Secondo l'Enciclopedia delle Erbe Magiche: strofinarne delle foglie fresche sulla fronte fa passare l'emicrania. Ha effetti purificanti, aumenta le vibrazioni, tenuta in casa assicura protezione. Il suo profumo fa addormentare. Se la si annusa i poteri mentali aumentano e si affinano.

Secondo il Grande Libro delle Piante Magiche:  Viene bruciata negli incensi per favorire guarigione e purifucazione. Fare un infuso di foglie fresche da aggiungere all'acqua del bagno per allontanare le negatività. Mentre le foglie secche possono essere bruciate sui carboncini per favorire la disponibilità al dialogo e all'apertura verso l'amore. Utile anche per rituali officiati per ottenere denaro o di protezione.
Incensi:
miscela per la purificazione di una casa: grani di incenso, fiori di lavanda, foglie di menta, 7 grani di pepe, aghi di pino, olio essenziale di iperico.




per sconfiggere la paura di non meritare amore: 7 petali di rosa rossa, qualche pezzettino di legno di sandalo, 7 foglie di menta, 7 foglie di basilico, 13 grani di incenso, 13 grani di mirra.
Curiosità nella storia:

L'uso terapeutico della menta può essere fatto risalire agli egizi, infatti...
  • E' già presente nel papiro di Ebers (XVII sec. a.C.) ed è sacra a TOTH dio della medicina.
  • In tutto l'islam è un pegno d'amore tra giovani innamorati.
  • Nell'antica Grecia era simbolo dell'amore ed era dedicata ad Afrodite, di  conseguenza era anche considerata afrodisiaca e la si assumeva prima di un incontro amoroso.
  • Pesso i greci però era anche dedicata al dio della guerra Ares e ne bruciavano mazzetti sulle pire funebri dei soldati caduti in battaglia.
  • I romani la consideravano rilassante e sedativa. Secondo Seneca i soldati non dovevano mangiarla perchè gli avrebbe tolto vigore e forze.
  • Ancora presso i romani era molto in voga un vino aromatizzato alla menta che piaceva molto alle matrone.
  • Le donne la usavano spesso mescolata al miele per coprire l'odore di vino che avevano inevitabilmente addosso, quando andavano via al termine di un banchetto.
  • In antichità era d'uso metterne foglie nei giacigli per tenere lontani pulci e pidocchi, poichè è molto efficace nel tenere lontani i parassiti.
  • Alle olimpiadi gli atleti facevo bagni in cui mettevano nell'acqua foglie di menta per rinforzare il fisico.
  • Carlo Magno la richiese personalmente nell'elenco delle erbe da coltivare poichè la riteneva utile e medicinale.
  • Sin dai tempi dei samurai in giappone c'era l'usanza di mettrne foglie tra le lenzuola perchè la si considerava afrodisiaca
Secondo altri libri sulle erbe:    Un'antica usanza prevedeva di concludere i banchetti con un rametto di menta per sistemare lo stomaco. La scienza ha poi confermato l'efficacia di questo come di tanti altri impieghi tradizionali di questa pianta. Molto usata in fitoterapia. La menta Romana o Gentile fu la prima menta medicinale, la menta Piperita apparve solo in un secondo tempo, ma ha sempre ottenuto grande approvazione, poichè pur avendo effetti simili alla Romana, ha sapore più intenso e azione più potente. La menta era menzionata coma calmante dello stomaco nel Papiro Ebers, il più antico testo medico che sia mai pervenuto.
Sia la menta Romana che la Piperita devono le proprietà terapeutiche ai loro oli aromatici. L'olio essenziale di menta piperita è composta prevalentemente da mentolo, mentre l'olio essenziale di menta romana contiene un costituente chimico analogo, il carvone. Questi costituenti hanno  proprietà simili, ma, come ritenevano anche gli antichi erboristi, il mentolo è più potente, infatti è molto più utilizzato del carvone in campo fitoterapico.
 Utilizzi: Disturbi digestivi, sindrome dell'intestino irritabile anche detta sindrome del colon irritabile, dolore in genere in quanto il mentolo ha forte potere anestetico, congestioni nasali, tosse, infezioni, cefalea, disturbi femminili. MAI INGERIRE IL MENTOLO PURO O L'OLIO ESSENZIALE DI MENTA PIPERITA, possono dare problemi letali e aritmie cardiache!
Curiosità: In Palestina la usavano come forma di pagamento delle tasse. Gesù rimprovera i Farisei: "Guai a voi farisei perchè date la decima della menta e della ruta..." (Luca 11:42)
da Wikipedia:    La menta (genere Mentha) è una pianta erbacea perenne, fortemente aromatica, che appartiene alla famiglia delle Labiate (Lamiaceae). Cresce in modo massiccio in tutta Europa, in Asia e in Africa e predilige sia le posizioni in pieno sole che la mezza ombra, ma può resistere anche a basse temperature. Molto conosciuta già dal tempo degli egizi e dei Romani, veniva usata da Galeno come pianta medicinale. La menta, secondo la specie, è un'erba alta da qualche cm a poco più di un metro, con steli eretti e radici rizomatose che si espandono notevolmente nel suolo. Le foglie sono opposte e semplici e nella maggior parte delle specie sono lanceolate e ricoperte di una leggera peluria di colore verde brillante. I fiori sono raccolti in spighe terminali, coniche, che fioriscono a partire dal basso verso l'alto. I singoli fiori, simpetali e irregolari, sono piccoli, di colore bianco, rosa o viola; la corolla, parzialmente fusa in un tubo, si apre in due labbra, la superiore con un solo lobo, l'inferiore con 3 lobi disuguali. La fioritura avviene in piena estate e prosegue fino all'autunno. Il frutto è una capsula che contiene da 1 a 4 semi.
Le specie presenti in Italia allo stato spontaneo sono:
Mentha aquatica
Mentha arvensis
Mentha pulegium
Mentha requienii (solo Sardegna e Arcipelago Toscano)
Mentha rotundifolia
Mentha silvestris
Mentha spicata o viridis (inselvatichita)
Proprietà ed usi:
In medicina ha funzioni di digestivo, stimolante delle funzioni gastriche, antisettico ed antispasmodico, tonificante; si possono preparare decotti e infusi.
Secondo alcuni, sarebbe sconsiglibile assumerla di sera perché potrebbe causare disturbi del sonno.
È da evitare nel caso si stia facendo una cura omeopatica perché riduce l'assorbimento dei farmaci omeopatici.
In cucina si usa nelle zuppe, nelle salse, nella carne, in special modo per cucinare l'agnello, per preparare liquori, sciroppi, caramelle. Le caramelle alla menta sono largamente usate per il loro gusto e per la loro capacità di rinfrescare l'alito e lenire il mal di gola.
Dalla menta si estrae il mentolo, che è un ingrediente di molti profumi, cosmetici, medicinali e viene usato persino per aromatizzare le sigarette.
Va notato che queste proprietà sono limitate ad alcune specie di Mentha. Altre specie, p.es. la Mentha pulegium, contengono sostanze velenose.

Curiosità: Secondo la leggenda, la menta prende il nome dalla ninfa Minthe o Myntha, amata da Plutone, che venne trasformata in pianta da Proserpina.
altra leggeda: Minta era la bella figlia del re Cocito e fu vista, mentre giocava con alcune amiche nel giardino della sua casa, da Plutone, il dio degli inferi, il quale se ne innamorò perdutamente. Quando le si presentò offrendole il suo amore Minta gli resistette, quindi il dio decise di rapirla. Proserpina ne ebbe pietà e per sottrarla alla sua stessa amara sorte, la trasformò in pianta  e ne riempì i giardini del Re suo padre.

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